L’astrofilo John Dobson, l’inventore del telescopio che porta il suo nome, parlando dell’effetto Doppler disse che “la ragione per cui il tono di una sirena cambia è che non ti ha colpito”.
La spiegazione di questa criptica affermazione, insieme alla sua rappresentazione quantitativa, era già stata data nel 1842 dal fisico austriaco Christian Andreas Doppler, all’epoca professore di fisica e matematica del Politecnico di Praga.
Doppler intravide immediatamente le possibili applicazioni del fenomeno in astronomia; il titolo dell’articolo in cui presentava la sua teoria su quello che oggi conosciamo come Effetto Doppler era infatti: “Sul colore della luce di stelle binarie e altre stelle nei cieli”. Si trattò di una felice intuizione poiché, non potendo all’epoca apprezzare le differenze nella luce emessa dalle stelle, questa teoria derivava da osservazioni fatte nella regione delle frequenze acustiche.
Il lavoro di Doppler fu pesantemente criticato e si giunse a forme di vera persecuzione. Eppure, è grazie a questo “semplice” fenomeno che la nostra concezione dell’universo è profondamente cambiata.
L’effetto Doppler è ormai incorporato in una incredibile varietà si dispositivi di uso quotidiano. Einstein è certamente il fisico più famoso, ma nella letteratura tecnica e scientifica il nome di Doppler ricorre più frequentemente.
Giovedì 27 Maggio alle ore 21, Giovanni Levita ci parlerà di tutto questo, illustrandoci gli aspetti generali del fenomeno aiutandosi anche con simulazioni numeriche. Parleremo ovviamente delle applicazioni dell’Effetto Doppler in campo astronomico, privilegiando quelle effettuate a livello amatoriale.
Ti aspettiamo quindi Giovedì 27 Maggio alle 21 nella nostra aula virtuale su Jitsi.
Per partecipare segui questo link:
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Password (se richiesta): AAGG21